Meditazione, Metodo Mindfulboxing

La meditazione camminata

Può una passeggiata essere una pratica meditativa? Vediamo quali sono le caratteristiche e i suoi benefici.

Negli ultimi mesi, per via del periodo strano e complicato che stiamo vivendo è decisamente venuta meno la motivazione nell’allenarmi.

E’ successo anche a voi?

Allenarmi per me è sempre stato un piacere, una valvola di sfogo e un modo per socializzare. Il mondo dello sport mi ha accolta e mi ha salvata, ma purtroppo avendolo dovuto tenere da parte per cause di forza maggiore, ammetto di aver perso stimolo e motivazione, perchè ormai ero troppo concentrata solo sul lavoro. Purtroppo ero caduta in una sorta di apatia per cui a fine giornata nemmeno riuscivo a cambiarmi per andare a fare una corsa.

Mi è sempre piaciuto correre. Alle scuole medie facevamo le gare di resistenza su un percorso nei boschi attorno alla scuola. Amavo allenarmi per potermi qualificare e andare alle gare provinciali con le altre scuole.

Correre è sempre stato liberatorio. Scarpe da running, cuffiette nelle orecchie e via, per lasciare andare i pensieri e sentire quella piacevole sensazione di forza, leggerezza e libertà che mi da la corsa.

Nei giorni scorsi mi ero ripromessa di tornare a correre, ma ogni volta che mi preparavo sentito che non era il momento giusto, sentivo che sarebbe stato troppo per il mio corpo ripartire così, per questo motivo per alcuni giorni mi sono dedicata a delle semplici camminate.

E sapete una cosa?

Sono state rigeneranti.

Troppo spesso abbiamo la tendenza sempre a voler partire (o ripartire) a bomba. Quante volte diciamo “Da domani inizio: dieta ferrea, corsa di 10 km, workout 5 giorni su 7 ecc… ecc… Iniziamo forse per un paio di giorni, ma poi quelle imposizioni così serrate e restrittive diventano più un dovere e un peso che un vero e proprio stimolo al benessere.

Così ho deciso di ascoltarmi e ho iniziato a fare delle camminate nella campagna attorno a casa. La sera torno dal lavoro, mi cambio e parto. A passo leggero a volte o più sostenuto, ma la cosa importante è sentire cosa dice il mio corpo, la mia testa e il mio cuore.

In questo modo ho potuto sperimentare la meditazione camminata.

In genere si pensa che la meditazione sia una pratica statica, che si debba stare fermi e immobili a gambe incrociate per lungo tempo, ma non è sempre così.

La meditazione può essere praticata anche in movimento o svolgendo le normali attività quotidiane come camminare o fare sport, anche lavando i piatti addirittura.

La cosa fondamentale in questo genere di meditazione è risintonizzarsi con il proprio corpo.

Prendere quindi consapevolezza dei movimenti che il nostro corpo compie, delle sensazioni che prova, dei pensieri e delle emozioni che tali gesti lo accompagnano.

La meditazione camminata può essere formale o informale.

  • Nella meditazione formale, portiamo l’attenzione all’esperienza del camminare, ovvero ai piedi, alle gambe, al movimento che si compie, al proprio respiro. Si può meditare camminando a qualsiasi velocità per un periodo di tempo che può variare dai 10 ai 20 minuti. L’importante è comunque ascoltarsi e fare quello che il proprio corpo ci dice di poter fare.
  • Nella meditazione informale invece, disinseriamo il pilota automatico e ci concentriamo sulle sensazioni che il nostro corpo percepisce durante il semplice atto di camminare. A questo punto rallenteremo se ci accorgiamo di andare di corsa e questo aiuterà a calmare una mente agitata. Inoltre, portare l’attenzione al respiro coordinandolo con il movimento, ci permetterà di raggiungere una migliore connessione tra noi e l’ambiente che ci circonda.

Come vi ho detto prima, queste camminate sono state rigeneranti.

Mi sono ascoltata, ho fatto vagare i pensieri, consapevolmente mi sono goduta ciò che mi circondava, i prati con il grano che cresceva, il sole al tramonto, il cielo a volte limpido, altre volte invece mi divertivo ad osservare le nuvole, gli affidavo i miei pensieri e proseguivo leggera.

Non sempre dobbiamo per forza partire a mille su ogni cosa, è possibile anche partire lentamente, per ricaricarsi e sorprendersi poi del carico di energia che abbiamo fatto.

Vi invito a provare. Fatemi sapere poi come sarà andata.

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