L’impazienza di ottenere risultati, sportivi e non. L’impazienza di poter uscire presto dalla situazione sanitaria in cui ci troviamo. Come viverla e gestirla.
“Dai tempo al tempo.”
Spesso il mio Maestro mi ripete questa frase. Soprattutto quando pianifichiamo nuovi progetti, abbiamo nuove idee, vorrei che tutto fosse già bello che realizzato, quando magari l’idea è appena nata nelle nostre teste.
A volte aggiunge anche “Lascia che le cose facciano il loro corso, siediti sulla riva del fiume e aspetta.”
Ho sempre pensato che il mio Maestro fosse una persona molto saggia.
In tutti questi anni ha sempre trasmesso a tutti questo concetto, il concetto della pazienza.
Purtroppo al giorno d’oggi non sappiamo più cosa sia la pazienza. Vogliamo tutto e subito. Facciamo un allenamento e appena finito già ci guardiamo allo specchio per vedere se ce già un accenno della tanto agognata “tartaruga”.
Ammettilo, l’hai fatto. Pure io che ti credi!
Al lavoro, il capo ci chiede che il lavoro sia finito ancora prima che ci dia la consegna, tutto è urgente, sono impazienti di avere dati ed informazioni perchè temono di non essere al passo e sopratutto aggiornati.
Oggigiorno poi, siamo impazienti di arrivare al fatidico momento in cui tutto quello che stiamo vivendo sarà solo un triste ricordo.
E’ del tutto normale, quando ci si trova in un momento “scomodo” come quello che stiamo vivendo o quando siamo solo all’inizio di un progetto o di un nuovo percorso, sentire quell’impazienza che ci fa pensare “quanto vorrei aver già realizzato quella cosa, o essere arrivato a quel livello ecc…”.
Proprio come quando stiamo pianificando un viaggio, non vi capita mai di pensare “quanto vorrei già essere là!”
Vivere però con questa impazienza, non fa altro che farci vivere nel futuro.
Con il corpo siamo qui, nell’unico attimo che possiamo vivere, ma con la testa siamo altrove, immaginando un futuro ideale del quale però non abbiamo certezza e questo non fa altro che creare frustrazione e stress.
Il nostro corpo poi, reagisce a queste due condizioni con risposte fisiologiche come la produzione di cortisolo e di neurotrasmettitori come l’epinefrina (meglio nota come adrenalina) o la norepinefrina.
Notate bene che mente e corpo sono strettamente collegati. Per questo ad elevate condizioni di stress e frustrazione emotiva, possiamo riscontrare un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, aumento della respirazione, diminuzione dell’apporto di sangue all’apparato digerente che si traduce in una cattiva digestione, aumento del pallore e della sudorazione e via discorrendo.
Vivere dunque proiettati in una realtà immaginaria fatta di “quando avrò il tempo”, “quando avrò i soldi”, “quando sarò magra/o”, “quando… quando… quando…”, comporta un dispendio di energia a livello fisiologico estremamente elevato e spesso anche dannoso.
Ma riflettiamo un attimo.
Cosa ci dà la certezza che quel “quando” ci sarà? Che forse prima o poi arriverà? Sì, probabilmente se ci mettiamo di impegno arriverà o forse non arriverà mai o non sarà all’altezza delle nostre aspettative.
Vivendo proiettati nel futuro immaginario ed ideale, fa sì che ci perdiamo quanto il momento che stiamo realmente vivendo abbia da offrirci. Perdiamo solo tempo, ovvero l’unico attimo di tempo che abbiamo a disposizione, il presente. Ora.
Come facciamo quindi a scollegarci da questo meccanismo autodistruttivo?
Un buon esercizio è quello di osservare cosa stiamo facendo nel momento presente e chiederci; “a cosa sto pensando?”, “sto pensando a ciò che sto facendo adesso o cosa farò o potrò fare tra una settimana, un mese, un anno o in quel famoso quando?”, “sono qui passivo ad immaginare il futuro ideale immaginario, oppure posso essere qui e fare qualcosa di concreto adesso?”.
La meditazione mindfulness può essere un valido strumento per focalizzarti e centrarti nel qui ed ora. Con la pratica costante, i pensieri relativi al nostro futuro ideale restano tali, non ci identifichiamo in loro, ma li lasciamo andare, riportando l’attenzione al momento presente, l’unico che possiamo vivere concretamente.
Essere consapevoli del momento presente che viviamo, ci permette di capire cosa davvero è in nostro potere in quel preciso momento.
Allora potremmo scoprire che nel qui ed ora, abbiamo la possibilità di agire.
Di mettere in atto il nostro cambiamento. Di iniziare a fare quelle cose che rimandiamo a quando.
Possiamo per esempio iniziare un nuovo corso di formazione su un argomento che ci appassiona, leggere libri, fare ricerche, stabilire un piano di allenamenti e di alimentazione che ci faccia stare bene ora e che avrà sicuramente dei benefici anche futuri.
Possiamo quindi concentrarti su piccole azioni che svolte consapevolmente oggi, nel qui ed ora, ci porteranno poi a realizzare quel futuro ideale che immaginiamo. Agire sui piccoli passi che possiamo percorrere nel presente ci permette di vivere con meno ansia e di godere giorno per giorno dei piccoli risultati che otteniamo.

Ti voglio lasciare con questo esempio.
Nel momento storico che stiamo vivendo, le palestre purtroppo sono chiuse. Prima eri un assiduo frequentatore, ora immagini come sarà preparare il primo borsone dopo la riapertura, come sarà varcare l’ingresso della tua palestra del cuore, come sarà cambiarti nello spogliatoio, rivedere amici e conoscenti in sala pesi o ai corsi, come sarà allenarsi, sentire il peso della fatica, il sudore, farti caricare dalla musica… Sei nel futuro.
Ora fermati un attimo. Cosa puoi fare adesso, in questo unico esatto momento?
Puoi cambiarti e fare un piccolo allenamento in casa. Andare a correre all’aria aperta, fare esercizio al parco, puoi curare la tua alimentazione per migliorare la forma fisica ecc…
Se come me pratichi uno sport specifico, magari puoi focalizzarti sul migliorare un dato gesto tecnico o una precisa capacità fisica.
Se pratichi kick boxing e ora non ti puoi allenare in una palestra e fare sparring, magari puoi allenarti concentrandoti a migliorare un colpo sul quale sai di essere meno preparato oppure perfezionare un gesto o una combinazione che già era nelle tue corde ma che pensi di poter padroneggiare ancora meglio.
Giorno dopo giorno, aprirti alla cosiddetta “mente del principiante”, uno dei 7 principi della mindfulness, con la quale abbandoniamo l’atteggiamento del sapere già e lasciamo andare aspettative basate su esperienze passate, ma riprendiamo in mano ciò che conosciamo per poterlo ristudiare e magari migliorare, ci farà vedere piccoli risultati che ti accompagneranno nel percorso verso il tuo futuro ideale, nel quale ad esempio potrai tornare a fare sparring con i tuoi compagni di allenamento e mettere in pratica ciò su cui hai lavorato in precedenza. Nel frattempo avrai migliorato qualcosa di te e sopratutto non avrai perso tempo, vivendo il presente in modo redditizio e soddisfacente.
Nei prossimi giorni, nella sezione kick boxing, potrai trovare alcuni articoli nei quali analizzo alcuni gesti tecnici e descrivo come puoi lavorarci per migliorarli.
I don’t think the title of your article matches the content lol. Just kidding, mainly because I had some doubts after reading the article. https://www.binance.com/en/register?ref=RQUR4BEO